Attraverso una pluralità di frontiere

Ecco il passaggio storico e antropologico abissale da una civiltà fondata su un voler capire il messaggio di Dio, a una civiltà fondata su un puro voler fare. Non più la verità come frutto di una continua attenzione al “grande messaggio identificatorio” della Parola di Dio,  quanto, piuttosto, la verità come “produzione” di una propria parola, come frutto del cammino progressivo tracciato da una propria volontà,  come frutto di un lavoro interminabile lungo una pluralità di frontiere nelle quali “l’essere si commisura al fare” (D, Lampugnani,  Modernità e alterità. Un percorso sulle tracce di Michel de Certeau,  28)


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